la memoria si fa futuro

Troia, città di chiese e di tesori

La concattedrale

Fondata nel 1093, in stile romanico, segue i canoni del romanico pugliese, tanto da esserne considerata una delle massime espressioni. Il rosone è un meraviglioso merletto di pietra, a undici spicchi separati da colonnine esili, decorati con la tecnica del traforo.

La chiesa di San Basilio

Di massiccia struttura in muratura, rifatta e rimaneggiata più volte tra il Rinascimento e l’epoca barocca, rappresenta il più antico luogo di culto di Troia, in stile protoromanico, già menzionata in una pergamena di Montecassino nel 1087.

La chiesa di San Francesco

Esempio di arte barocca, ampliata con l’annesso convento dai frati di Montevergine nel 1737.  

Il museo del Tesoro della Cattedrale

Custodisce preziosi oggetti liturgici, paramenti liturgici, pergamene e manoscritti, preziosi codici miniati, tra i quali i tre famosi rotoli miniati medievali degli Exultet (XII e XIII secolo). E' necessaria la prenotazione.

Il museo diocesano

Alloggiato nel monastero delle Benedettine, conserva sculture bronzee, dipinti risalenti al Seicento e al Settecento e marmi appartenuti originariamente alla Cattedrale della città.

Chi siamo

    Siamo un'associazione di promozione sociale senza finalità di lucro che svolge attività di promozione e valorizzazione turistica delle realtà e delle potenzialità naturalistiche, ambientali, artistiche, storiche, culturali ed enogastronomiche di Troia. I nostri obiettivi sono:valorizzare le risorse turistico-culturali locali mediante iniziative dirette alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale ; organizzazione, anche in collaborazione con enti pubblici e/o privati, iniziative quali visite, escursioni, attività di animazione locale, azioni di valorizzazione ambientale , finalizzati alla loro fruizione turistica e culturale; servizi di accoglienza, assistenza ed informazione turistica.

    Siamo affiliati all’UNPLI Puglia e siamo iscritti nel RUNTS.

    Gli organi sociali sono:

- Presidente: Alberto Curci

- Vice presidente: Anna Maria Martino

- Segretario e Tesoriere: Antonio Emilio Bonfitto

- Consiglio Direttivo: Caggese Teresa, Caserta Dina, Giovanni Guadagno, Marano Maria e Pignatiello Urbano Giulio

- Collegio dei Probiviri: Donato Curci, La Salandra Ida Maria, Trivisano Concetta

SCKRì, SCKRì, SCKRò - il carnevale troiano

Sckrì - Sckrì – Sckrò, tutt vév'n e ghij no, tre so li bèll v'ccu°n: carn, pésc e maccaru°n

È la vecchia filastrocca che negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso gruppi di ragazzi, coppie di donne e uomini, tutti mascherati (il maschio indossava abiti femminili e viceversa), facendo rumore con i coperchi e girando per le strade, recitavano a parenti ed amici per ricevere in cambio di questi versi carnevaleschi uova, salsiccia, polmonata, tarallini al vino bianco e vino.

CORSI E LABORATORI CREATIVI

ERBA DI CASA MIA : corso per riconoscere le piante selvatiche commestibili. Andar per erbe significa stimolare sentimenti positivi, ricreare lo spirito, attenuare il livello di ansia e di stress e contribuire al benessere psicofisico.  Ci permette di stare all'aria aperta riportando a casa un cibo sano e ricco di nutrientii.

LABORATORI CREATIVI:  per bambini e per adulti, orientati a coinvolgere la comunità e rafforzarne il senso di appartenenza, valorizzare e preservare le tradizioni locali, e promuovere l'artigianato e il turismo culturale. 

Sagra "...... non solo COTTA COTT' "

Dal grido della signora Mariannina, che, agli inizi degli anni '50 del secolo scorso in occasione della fiera di San Lorenzo, pubblicizzava lapietanza di trippa bovina "mén mén che è còtta còtt"; gli avventori della fiera potevano, così, acquistare con qualche soldo nu piattéll d' CòttaC òtt.Un piatto antico che da un quarto di secolo ci accompagna in questo meraviglioso connubio tra gastronomia e territorio. Da trent' anni la trippa bovina, un piatto povero e oramai dimenticato, resta la vera protagonista della serata.

Sagra di PIZZ' FRITT'

Come anticamente le massaie trojane prelevavano una piccola parte dell'impasto, u cr’scènd (il lievito), che, a quel tempo, in ogni famiglia veniva utilizzato per la panificazione casalinga. Stesso modo, ma la particolarità delle "pizz-fritt" trojane sta nella manualità nell’allargare la pasta e l’accortezza nella scelta dell’olio, obbligatoriamente locale, accorgimenti questi che riportano ad oggi quelli tipici delle massaie di un tempo che per anni hanno panificato in casa per la propria famiglia. Le pizze fritte vengono servite semplici.

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